Il confine che unisce i professionisti: un vademecum per architetti e ingegneri della Regio Insubrica

Il confine che unisce i professionisti: un vademecum per architetti e ingegneri della Regio Insubrica
  • Data:
  • 16.12.2020

La Regio Insubrica è una terra di laghi e valli, lambisce la Pianura Padana, supera le Prealpi e giunge sino alle vette alpine. Dal punto amministrativo comprende il Canton Ticino e cinque Province italiane: Como, Lecco, Novara, Varese e Verbano Cusio Ossola, dal punto di vista culturale è accomunata dalla lingua italiana e anche dal dialetto, che, seppure con spiccate variazione locali e rarissime eccezioni, ha la stessa matrice lombarda. 

Anche lo sviluppo economico ha visto una storica civiltà rurale, trasformarsi negli ultimi due secoli in una realtà prima industriale e poi a prevalenza di terziario avanzato, pur mantenendo una manifattura ad alta specializzazione. Sono tutte caratteristiche che rendono naturale la comunicazione e la collaborazione tra i professionisti delle diverse aree della Regio. Una realtà agevolata da una comune cultura, e dettata soprattutto dai temi della formazione, del riconoscimento dei titoli di studio, della deontologia, del quadro normativo e delle procedure per esercitare la professione.

Da questa visione, nell’aprile 2018, è nato, in seno alla Regio Insubrica, il tavolo di lavoro e di scambio tra gli Ordini degli ingegneri e degli architetti della regione insubrica 

Oltre a OTIA (Ordine Ticinese degli Ingegneri e degli Architetti) sono presenti gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti delle Province di Como, Lecco, Varese, Novara, Sondrio e Verbano Cusio Ossola. La collaborazione transfrontaliera intrapresa è finalizzata a garantire la reciprocità nell’esercizio delle rispettive professioni e a combattere la concorrenza sleale.

Il gruppo ha individuato tra le iniziative da sviluppare e concretizzare nel periodo 2020-2021 la produzione di un Vademecum relativo all’esercizio delle professioni di ingegnere e di architetto.

Ne è nato un utile strumento in grado di riassumere le principali regole e norme che regolano la professione di Architetto e Ingegnere in Svizzera e in Italia (qui il vademecum in pdf scaricabile dal sito della Regio Insubrica).

Il documento è stato presentato in un webinar il 26 novembre 2020. In trentacinque pagine si illustrano le differenze tra le procedure elvetiche, e in particolare ticinesi, e quelle italiane per il riconoscimento del diploma e l’iscrizione all’albo professionale. 

L’obiettivo è rendere realmente simmetrico il libero esercizio delle due professioni, secondo le basi definite negli accordi bilaterali tra Svizzera e Unione europea del 1999. Il percorso è stato avviato e potrà proseguire, grazie al Gruppo di lavoro della Regio Insubrica, anche operando attraverso la realizzazione di progetti Interreg. 

In quest’ottica molti sono i progetti avviati e di grande interesse, a partire da quelli relativi alle infrastrutture ferroviarie. Basti pensare a TILO o più recentemente all’estensione della linea metropolitana fino a Varese e Malpensa, il tracciato del futuro prolungamento di Alptransit verso sud. Anche nel settore del trasporto su gomma la rete autostradale nella zona Chiasso/Como, con un’attenta modifica del tracciato, potrebbe portare a un interessante progetto di riqualifica del  paesaggio e dell’economia locale, a favore dell’intera regione di frontiera. Vale inoltre la pena ricordare i mandati più recenti affidati a studi d’ingegneria civile svizzera per le gallerie dell’alta velocità Torino-Lione. Nel mondo della formazione vi è la continua e sempre maggiore vicinanza delle nostre scuole universitarie USI e SUPSI verso studenti della Regio. Da sottolineare anche la spinta di Archi verso un dibattito e una visione sempre più rivolta all’area della Regio Insubrica, sia nelle pubblicazione bimensile sia nella proposta di dibattiti di approfondimento iniziati con gli ordini della Regio e di Milano. 

Sono tutti tangibili esempi della vivacità delle nostre professioni in questa regione e della reciproca necessità di un dialogo sempre più ravvicinato. Si tratta peraltro di un’opportunità che viene percepita non solo nella Regio Insubrica ma anche negli altri territori transfrontalieri. L’ultimo quaderno dell’associazione EspaceSuisse (sezione romanda, edizione del 4.12.2020), per esempio, tratta in modo specifico di progetti di pianificazione transfrontaliera nelle tre regioni della Svizzera: Ginevra, Basilea e Ticino.

La convinzione è che, dal confronto con realtà vicine, possa nascere l’opportunità, per i professionisti di OTIA, di un continuo stimolo all’aggiornamento e alla conoscenza dello sviluppo normativo, tecnologico e di mercato. Al contempo, OTIA potrà comunicare il valore della cultura del costruire e del fare radicata in Ticino. Il reciproco scambio di esperienze sarà in grado di arricchire la capacità dei professionisti di dare risposte concrete ed efficaci, ma anche innovative e lungimiranti, ai bisogni delle società nelle quali vivono.



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