Cronache di architettura, territorio e paesaggio in Ticino

Paolo Fumagalli, una delle figure più significative dell’architettura ticinese e svizzera contemporanea. Fumagalli è stato anche presidente della FAS Ticino. Oltre che l’architettura, egli ha sempre coltivato sensibilità culturali che l’hanno portato ad assumere, dal 1969 al 1982, l’incarico di docente di teoria dell’architettura presso la STS, sono infatti numerosi gli studenti che ricordano il suo impegno

  • Data:
  • 18.09.2019

"Paolo Fumagalli, una delle figure più significative dell’architettura ticinese e svizzera contemporanea. Fumagalli è stato anche presidente della FAS Ticino. Oltre che l’architettura, egli ha sempre coltivato sensibilità culturali che l’hanno portato ad assumere, dal 1969 al 1982, l’incarico di docente di teoria dell’architettura presso la STS, sono infatti numerosi gli studenti che ricordano il suo impegno. Dal 1978 al 1982 assunse anche il compito di delegato sezionale di architettura presso la STS; sempre in ambito culturale venne inoltre incaricato, nel 1972, di occuparsi della sezione architettura di «Rivista Tecnica», assieme all’autore di queste note, responsabile di quella di ingegneria. Svolse questo compito fino agli anni Ottanta quando la sua esperienza lo portò alla redazione di «Werk, Bauen + Wohnen». La sua passione per la cultura architettonica e per la difesa del paesaggio continuò anche su Archi, con una serie di articoli molto apprezzati. Su incarico del Consiglio di Stato presiedette la Commissione cantonale del paesaggio dal 2007 al 2013. Fu anche il primo presidente della Fondazione Archivi Architetti Ticinesi che contribuì a creare con i colleghi Bruno Brocchi e Niki Piazzoli“. - Testo pubblicato da sito Archi il 2.8.2019

 

Dopo la decisione di Paolo di terminare il proprio impegno con la rubrica Diario sulla rivista Archi (pubblicazione ufficiale della SIA, Sezione Ticino, e dell’OTIA e unica rivista del settore che rappresenta la Svizzera italiana), durato 13 anni dal 2004-2017, da subito molti lettori e le stesse associazioni professionali hanno mostrato a Paolo l’interesse di far confluire questi sui piccoli trattati in un'unica raccolta. Un modo per poter agevolmente ripercorrere un numero innumerevole di tematiche, eventi, richiami e sollecitazioni che hanno, spesso velocemente e in altri casi in modo più lento e pure silente, trasformato in modo significativo il paesaggio e le aree urbanizzate del Cantone Ticino. Quello che Paolo ci ha trasmesso negli anni con la sua sapiente penna, e oggi con questo libro, è un percorso aperto e schietto di ricerca continua verso tematiche che sono d’interesse collettivo e non solo di professionisti del settore. Attraverso la propria penna Paolo ha contribuito a richiamare l’attenzione di utenti, progettisti, tecnici, committenti e politici ad aver cura e senso critico rispetto alle nostre professioni e al loro impatto che hanno sul territorio. Con un’espressione molto attuale potremmo affermare; una testimonianza del valore pubblico preponderante delle nostre professioni.
Un valore storicamente riconosciuto e assodato che necessita una continua riflessione e posizionamento nel mutare delle culture e dei valori delle società.
In questo senso mi permetto di riportare una sua presa di posizione sul riconoscimento che l’ente pubblico attribuisce oggi alla figura dell’architetto, apparsa nell’ultimo suo ottantatreesimo Diario:

 

Mi piacerebbe scrivere … della deriva dell’architetto. Scaduto nella definizione dell’odierna burocrazia a essere non un architetto (o un ingegnere), ma un prestatore di servizi. Sarà un dettaglio, ma architetto o ingegnere non è solo una parola, non è solo un sostantivo, ma ha un significato, rappresenta una realtà. Architetto o ingegnere è la storia, è un contenitore con dentro la storia dei secoli antichi e dei secoli appena passati, c’è dentro la cultura del costruire, la cultura delle regole, la cultura della composizione, comprende anche i nomi, quelli dei Maestri antichi e quelli dei Maestri del Moderno. Fecero e fanno opere che segnarono e segnano il territorio e le città. Portatori di qualità con sul groppo questa storia lunga secoli, con le idee e le utopie, anche. Già, utopie: quali utopie mi chiedo può avere un prestatore di servizi?


Con queste premesse, le associazioni OTIA, SIA Ticino e FAS hanno ritenuto di omaggiare questo evento e la figura di Paolo proponendo alcuni spunti di discussione su temi legati alle nostre professioni e al territorio, da un punto di vista della figura dell’operatore pubblico e parallelamente dalla figura del progettista.



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