Le prestazioni di ingegneri e architetti in Ticino sono rette da solide basi professionali

“… architetto o ingegnere non è solo una parola, non è solo un sostantivo, ma ha un significato, rappresenta una realtà. Architetto o ingegnere è la storia, è un contenitore con dentro la storia dei secoli antichi e dei secoli appena passati, c’è dentro la cultura del costruire, la cultura delle regole, la cultura della composizione, comprende anche i nomi, quelli dei Maestri antichi e quelli dei Maestri del Moderno. Fecero e fanno opere che segnarono e segnano il territorio e le città. Portatori di qualità con sul groppo questa storia lunga secoli, con le idee e le utopie, anche.”
Tratto da Diario dell’architetto 10.2017 - Arch. Paolo Fumagalli (1942-2019)

Con questi brevi e basilari concetti ripresi da un testo dell’architetto Paolo Fumagalli mi appresto a chiudere il ciclo di testi di approfondimento del Codice deontologico dell’Ordine degli ingegneri e architetti del Canton Ticino. I concetti dichiarati non lasciano scampo alle responsabilità che ingegneri e architetti devono mettere in campo con l’esercizio delle proprie professioni. Le professioni di architetto e ingegnere sono sorrette da forti valori storici e culturali e con la loro essenza riflettono i valori della società del momento e perseguono al contempo utopie e indirizzi per le società future.

  • Data:
  • 17.01.2020

Il Codice deontologico di OTIA è stato approvato dalla propria Assemblea nel 2011 e in seguito dal Consiglio di Stato il 24.05.2011, e ha sostituito le precedenti Norme deontologiche del 14.06.1991, ritenendole la base per lo sviluppo corretto e di qualità delle nostre professioni. Una sorta di patto della qualità tra l’ente pubblico e le categorie professioni. Nel 2015, il Consiglio di OTIA ha ritenuto di presentare e portare a una conoscenza più ampia il nostro Codice deontologico. Gli approfondimenti e i punti di vista degli articoli sono stati affrontati secondo una visione multidisciplinare coinvolgendo giuristi, architetti, ingegneri e rappresentanti di enti pubblici che attraverso due serie, per un totale di 17 contributi, hanno approfondito alcuni articoli del Codice. Una formula molto apprezzata dai lettori, che ha permesso di offrirne una lettura critica, coinvolgendo le diverse figure a cui il Codice deontologico si rivolge. Oltre ai testi pubblicati su Archi, il Consiglio dell'Ordine ha promosso la pubblicazione della 1° edizione del Vademecum OTIA presentato al pubblico durante il seminario del 14.04.2019 presso lo Stabile amministrativo 3 a Bellinzona. Alla presenza di illustri ospiti, oltre ad aver ribadito l’importanza e l’obbligatorietà del rispetto del Codice deontologico, l’intervento del dott. Iur. Spartaco Chiesa ha permesso di evidenziare come i fondamenti del nostro Codice siano condivisi e assimilabili ai Codici d’onore in vigore nel contesto delle nazioni limitrofe. Il suo intervento ha pure dimostrato la necessità per i professionisti del Codice deontologico, come strumento normativo che favorisce il riconoscimento della loro attività. Il Dott. Chiesa ha pure sottolineato l’importante funzione del Codice di base legale per interventi sanzionatori verso i soci dell’Ordine.

Concludo il mio testo e la serie di articoli sul Codice deontologico OTIA, invitando i soci dell’Ordine a perseguire sempre con il proprio operato i più alti valori prescritti dal Codice, consapevoli che l’impatto del proprio operato ha un riflesso più ampio e diretto sul territorio, sulla società e sulla stima e la considerazione delle nostre professioni da parte dei diversi portatori d’interesse.

 

Arch. Marco Del Fedele, presidente OTIA

 



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