Social media e architettura: che fare?

Social media e architettura: che fare?
  • Data:
  • 30.11.2020

La diffusione dell’uso dei social media non può certo passare inosservata alle professioni di architetto e ingegnere. Dal punto di vista professionale Linkedin offre senz’altro la possibilità di creare reti fondate su comuni interessi lavorativi e di trovare interventi da addetti ai lavori. Anche OTIA ha creato da alcuni anni la sua pagina e il suo gruppo su Linkedin, si tratta di un’opportunità per cercare di creare maggior senso di comunità, condivisione e dibattito sui temi inerenti, non solo la deontologia, ma anche gli scenari legati alle nostre professioni, in particolare in Ticino. Anche per questo condividiamo news, articoli e altre informazioni di interesse dal sito al social network.

 

Se però si pensa a un social media volto alla divulgazione e condivisione e sull’immediatezza dell’immagine, il pensiero va a in Instagram. L’architettura, che si fonda sulla progettazione a partire dalle forme, non può essere indifferente a questa dimensione di fruizione dell’immagine.

 

Due sono però gli aspetti problematici. 

Il primo riguarda, in generale, come gli edifici e gli spazi architettonici, internamente ed esternamente, vengono riprodotti e riproposti su Instagram. Da questo punto di vista non sempre le foto degli utenti del social media riproducono e restituiscono il valore estetico di un’opera. Un’inquadratura realizzata con un occhio non attento a inquadrare anche il contesto, che si concentra su un particolare o che riproduce qualcosa di già noto, rischia di creare un approccio superficiale all’opera architettonica, sposando la concezione che occorra preoccuparsi più dell’idea di portarsi a casa uno scatto o un selfie da condividere e meno di fruire dell’esperienza offerta dall’edificio.

Su questo argomento si era espressa sul New York Times lo scorso anno la critica di architettura e design Alexandra Lange. 

 

Instagram può essere un’opportunità per far conoscere e rendere popolare, persino iconica, una realizzazione architettonica, ma può anche ridurre l’esperienza di fruizione dell’architettura a una inquadratura da collezionare in uno dei tanti quadrati del proprio wall di Instagram. Un limite che può essere superato solo con lo sviluppo di una cultura dello sguardo, con la capacità di comprendere la visione progettuale che ha portato a una soluzione architettonica. L’architettura richiede la fatica e l’interesse di andare sul posto per riuscire a comprenderla, essendo direttamente in relazione con il contesto, la società locale e il proprio utente. Inoltre, raggruppando diverse arti sensooriali (quali la geometria dello spazio con le sue proporzioni, lo spazio, la luce, i materiali, l’atmosfera del viverci e di interagire con essa) necessita un esperienza diretta e completa possibile unicamente attraverso la nostra presenza fisica. 

Il secondo aspetto che va valutato è invece relativo a come gli architetti possono utilizzare Instagram per divulgare, comunicare, informare sulla propria attività, oppure creare una comunità di follower legata a particolari aspetti della professione. Le modalità di questa nuova pratica vanno ben ponderate in relazione al nostro codice deontologico, in modo particolare all’aspetto della promozione/pubblicità.

Per dare un’idea di come l’architettura è presente su Instagram vi segnaliamo un paio di articoli pubblicati sul web con una selezione di tipologie e tendenze:

Domus - Architettura e Design, 10 Instagram che dovresti conoscere

Art tribune - 10 account di Instagram per gli amanti dell'architettura

Instagram è comunque una comunità nella quale, attualmente, se non si ha già una grande visibilità è difficile ottenerla senza investimenti cospicui. Ciò non toglie che a prescindere dal numero di follower, il proprio profilo può essere un biglietto da visita. Un modo immediato non solo per comunicare la propria produzione ma anche la propria visione del mondo. 

Inoltre, Instagram può essere un osservatorio interessante per cogliere idee, analizzare tendenze e sentimenti sociali, valutare l’evoluzione del gusto estetico. Insomma, uno strumento in più per comprendere come si evolve la società, a quali nuovi bisogni e desideri dobbiamo dare risposta con i nostri progetti.

L’Ordine è interessato a conoscere il punto di vista sul tema da parte dei soci al fine di tenere costantemente aggiornati i propri mezzi di comunicazione a favore dei propri soci. Leggiamo con piacere le vostre considerazioni su questo importante tema. 



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