Revisione della legge edilizia cantonale: l’informatizzazione delle procedure

Revisione della legge edilizia cantonale: l’informatizzazione delle procedure
  • Data:
  • 23.09.2020

Tra le principali novità contenute nel messaggio 7823 del Consiglio di Stato ticinese dello scorso 3 giugno, che prevede la revisione totale della legge edilizia cantonale e del relativo regolamento, vi è senz’altro la completa informatizzazione delle procedure edilizie.

L’obiettivo del legislatore è quello di “ottenere importanti benefici in ordine alla razionalizzazione del lavoro, alla semplificazione e accelerazione delle procedure e alla loro migliore gestione”. 

Cosa viene previsto? Innanzitutto la gestione digitale dell’intero iter autorizzativo. La domanda di costruzione dovrà essere presentata in forma elettronica, mediante il sistema cantonale di gestione informatica delle procedure edilizie (GIPE). Vi saranno formulari elettronici preimpostati, ai quali allegare altri documenti in formato pdf. Due incarti cartacei sono invece destinati rispettivamente al Municipio e all’autorità cantonale e serviranno per la consultazione da parte di terzi nella fase di pubblicazione, per la trattazione durante la seduta municipale, per il controllo del cantiere e, in caso di ricorso, per l’autorità adita. Attraverso GIPE si svolgeranno gli scambi di richieste e informazioni fra istante (chi ha presentato la domanda di costruzione) e autorità, e si potrà seguire l’andamento dell’iter. Al termine della procedura, la decisione di rilascio (o diniego) della licenza edilizia verrà sempre inserita nel sistema GIPE. Anche le comunicazioni di inizio e di fine dei lavori saranno trasmesse al Municipio mediante GIPE. Persino il controllo finale della costruzione e dell’autorizzazione d’uso saranno gestiti mediante GIPE. 

Maggior rapidità nelle procedure, trasparenza degli atti, miglior possibilità di controllo sono alcuni dei vantaggi ai quali punta la gestione informatica. 

Di fondamentale importanza, dopo che il messaggio sarà approvato dal Gran Consiglio e diventerà legge, è l’adeguamento del software di gestione informatica. Per questo si sta già lavorando a un GIPE 6.0 per le procedure ordinarie, attendendo, per le nuove procedure introdotte dalla legge, una comunicazione di condivisione da parte della Commissione parlamentare incaricata o, al più tardi, la decisione di adozione della nuova legge. In ogni caso serviranno almeno 9-12 mesi di lavoro per completare lo sviluppo del programma informatico, la verifica delle interfacce e degli applicativi dei Comuni e la formazione degli utenti (in particolare progettisti e tecnici comunali). 

Si ipotizza che dalle attuali 4’200 pratiche svolte ogni anno con GIPE, con circa 900 utenti attivi, si passerà a circa 39’000 procedure attive ogni anno con circa 15’000 utenti. Ciò è dovuto al fatto che per alcuni tipi di procedure, nelle quali non è necessaria la figura del progettista, potrà essere l’istante a inserire direttamente i dati nel sistema GIPE.



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